Le amministrazioni avviare subito la contrattazione collettiva decentrata integrativa per
l’anno 2024. In primo luogo, gli enti devono dare corso rapidamente alla costituzione del
fondo: gli unici ritardi possono intervenire negli enti in cui non sono stati ancora approvati il
bilancio preventivo 2024 e/o il conto consuntivo 2023.
Subito dopo, anche senza attendere la presentazione delle piattaforme sindacali, si deve
dare corso all’avvio della contrattazione collettiva decentrata integrativa. Il mancato
rispetto di queste previsioni integra l’inadempimento contrattuale, che potrebbe essere
eccepito nel caso in cui si determinino conseguenze negative per i dipendenti e/o per
gruppi di essi.
Nell’ambito della contrattazione decentrata, si deve in premessa ricordare che le materie
sono rigidamente fissate dal contratto nazionale e le violazioni di questo vincolo
determinano la nullità delle relative disposizioni. Ed ancora che gli enti, in particolare
piccoli e medi, possono dare corso alla contrattazione integrativa su base territoriale,
quindi con altre amministrazioni: tale contrattazione può anche limitarsi ad alcuni istituti, ad
esempio la disciplina degli aspetti normativi, lasciando alla contrattazione a livello di singoli
enti la ripartizione del fondo. Occorre distinguere la incentivazione della performance
organizzativa rispetto a quella individuale, lasciando comunque a quest’ultima almeno il
30% della parte variabile, al tetto delle risorse previste da specifiche disposizioni di legge.
Si deve introdurre la differenziazione nella disciplina della performance individuale nella
misura minima di almeno il 30% per una quota limitata di personale. Si possono finanziare,
sempre solo per una quota limitata, le progressioni economiche/differenziali stipendiali. Si
deve dare corso alla disciplina della indennità di specifiche responsabilità e delle altre
forme di trattamento accessorio previste dai contratti nazionali.