Lunedì 31 agosto è prevista la prima riunione per l’avvio delle trattative per il rinnovo del
CCNL 2019/2021 dei dirigenti delle funzioni locali e regionali, dei segretari comunali e
provinciali e dei dirigenti amministrativi, tecnici e professionali della sanità.
L’avvio delle trattative è stato reso possibile dal fatto che il comitato di settore ha adottato
la “ipotesi di atti di indirizzo per il rinnovo contrattuale del triennio 2019/2021 per il
personale dirigenziale dell’Area delle Funzioni Locali”, area in cui sono compresi i dirigenti
degli enti locali e delle regioni, i dirigenti amministrativi e tecnici della sanità ed i segretari
comunali e provinciali. Il ministro per la Pubblica Amministrazione ha espresso “una
valutazione positiva per quanto attiene agli aspetti riguardanti la compatibilità con le linee
di politica economica e finanziaria nazionale”. Se non vi saranno intoppi si può prevedere
la stipula della intesa entro l’anno.
Ecco i punti di maggiore rilievo per i segretari: superamento del CCDI, con disciplina
rimessa direttamente a CCNL per tutte le scelte relative alla classificazione delle fasce
professionali e delle progressioni in carriera; revisione della indennità di posizione
prevedendo una forcella tra il minimo ed il massimo; legame con i criteri previsti per i
dirigenti per la determinazione e la erogazione della indennità di risultato; possibilità di
aumento fino al 15% della retribuzione di posizione per i segretari dei comuni capiluogo,
delle città metropolitane e delle province; introduzione di una incentivazione del
conferimento dell’incarico di segretario nella Unione di comuni.
Ecco le indicazioni comuni a tutti i destinatari del contratto: impegno a a semplificare la
disciplina dei rapporti di lavoro, stimolare il convenzionamento tra le amministrazioni per
l’utilizzo condiviso dei dirigenti e perseguire l’obiettivo del riordino delle disposizioni
contrattuali; a dare corso ad uno stretto collegamento tra le valutazioni delle prestazioni, la
erogazione della indennità di risultato e la formazione, anche per dare indicazioni e criteri –
che comunque non possono essere oggetto di contrattazione- sul conferimento degli
incarichi ai dirigenti; alla distribuzione degli aumenti in modo equilibrato tra trattamento
economico fondamentale e salario accessorio, prevedendo forme di differenziazione
collegate alla complessità degli incarichi della indennità di posizione, a garantire risorse
adeguate per il finanziamento della indennità di risultato; e prevedere la possibilità di
destinare risorse al finanziamento del welfare integrativo; a rafforzare il rilievo del cd
premio di impatto.