Aumento degli accessi al lavoro nelle PA e modifica delle relative regole, sostegno alle
politiche di buona amministrazione, sviluppo del capitale umano dei dipendenti pubblici e
forte stimolo alla digitalizzazione. Possono essere così sintetizzate le principali indicazioni
fornite dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta alle commissioni
riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera e del Senato nella forma della
illustrazione delle linee programmatiche del suo dicastero. Esse riprendono le indicazioni
della Commissione Europea.
Sul versante dell’accesso il Ministro ritiene che occorre favorire il ricambio generazionale,
anche attraverso la velocizzazione delle procedure concorsuali, il ripensamento profondo
“dei meccanismi di selezione e reclutamento delle persone”.

Occorre immettere nelle PA tecnici e nuove competenze gestionali.

Ed ancora, superamento dei concorsi centralizzati a favore di percorsi “digitali, trasparenti e meglio focalizzati sulle esigenze e i fabbisogni delle singole amministrazioni centrali e locali .. facendo confluire gli stessi sul portale unico per il reclutamento” e valorizzando il ruolo del Formez.

Ed ancora occorre “introdurre percorsi ad hoc destinati a selezione i migliori laureati, i profili con le più alte qualifiche” e favorire l’ingresso di soggetti che hanno maturato esperienze nel privato, all’estero etc : rendere cioè attrattiva la Pubblica Amministrazione.
Sul versante della buona amministrazione si deve puntare sui risultati positivi conseguiti
(quali PagoPA e Linea Amica) ed attuando le iniziative che sono rimaste sulla carta, quali
la “trasparenza totale, la performance partecipata dal cittadino, la cittadinanza digitale, la
premialità non piatta ma legata ai risultati”. Ed ancora ripensare “gli obblighi informativi a
carico delle PA.. la piena effettività dei principi di semplificazione, silenzio assenso,
completa decertificazione”, definire la Agenza per la semplificazione 2020-2023.
Sul versante del capitale umano occorre puntare sulla formazione, favorire “la mobilità sia
interna alle amministrazioni centrali e locali, che esterna”, semplificare i percorsi di
carriera “adattandoli alla necessità di riconoscere il valore e le esperienze, nonché la
capacità di rispondere agli stakeholder interni ed esterni e a lavorare in squadra. I
meccanismi di valutazione della performance assumeranno un ruolo cruciale”, anche
riprendendo istituti non attuati del d.lgs. n. 150/2009.

Occorre “strutturare sistemi di gestione dei rischi strategici, operativi, economico finanziari, corruttivi, sanitari in forma integrata con i sistemi di gestione delle performance”. Quindi è necessaria la apertura dei sistemi di valutazione. Si deve programmare il lavoro agile o da remoto.

Assumere le iniziative necessarie per evitare la “diffusa fuga dalla firma”.
Sul versante della digitalizzazione occorre il ripensamento in questa chiave delle PA, con
la reingegnerizzazione dei processi e dei procedimenti amministrativi.
Si deve infine effettuare “una costante attività di monitoraggio delle politiche pubbliche,
una verifica dello stato di implementazione delle riforme e una valutazione dei loro effetti
prima di procedere a qualsiasi intervento di revisione o a nuova normazione”.