Nel corso dell’anno 2025 le amministrazioni pubbliche devono necessariamente dare
corso all’inquadramento nel proprio organico del personale attualmente in comando,
quanto mendo dando corso alla attivazione delle relative procedure di mobilità volontaria.
Tale disposizione, che è dettata dal comma 2 dell’articolo 3 del d.l. n. 25/2025, si applica a
coloro che si trovano in tale condizione da almeno 12 mesi, che ha avuto una valutazione
“pienamente positiva” e che abbia avanzato una specifica richiesta. Essa non si applica,
oltre che alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al personale utilizzato negli uffici di staff
degli organi politici. Questi inquadramenti devono essere effettuati nell’ambito dei posti
vacanti in dotazione organica, eventualmente anche se tale vacanza si realizza in una
diversa articolazione organizzativa, ovviamente con modifica della dotazione organica e
del PIAO, sottosezione programmazione del fabbisogno. Le sanzioni previste per le
amministrazioni inadempienti sono due: la cessazione di questi comandi alla scadenza e
comunque non oltre il 30 aprile 2026 ed il divieto di loro riattivazione nei 18 mesi
successivi, anche “per personale diverso da quello cessato”. La disposizione irroga una
sanzione ai dipendenti in comando presso altra PA che non presentano la domanda di
trasferimento: il comando cessa alla scadenza ed il dipendente non può essere
comandato, anche presso un’altra amministrazione pubblica, nei 18 mesi successivi.