Entro il 27 novembre il Governo adotterà il decreto legislativo di riforma della dirigenza pubblica, sulla scorta della delega conferita dalla legge n. 124/2015, cd riforma Madia. Si ricorda che lo schema di decreto legislativo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri alla fine dello scorso mese di agosto. Su tale provvedimento sono stati resi i prescritti pareri da parte del Consiglio di Stato, della Conferenza Unificata tra Stato, regioni ed autonomie locali e da parte delle commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato.

Tutti i pareri, che sono assai analitici, sono favorevoli e richiedono numerose modifiche.

Tra esse si devono ricordare in particolare le seguenti:

  • “Intesa forte” per l’applicazione alle regioni ed agli enti locali;
  • varo contestuale delle nuove regole sulla valutazione;
  • definizione dei fabbisogni della dirigenza delle regioni e degli enti locali in modo da lasciare margini di autonomia maggiore;
  • modifiche alla composizione delle commissioni nazionali per la gestione dei tre albi dei dirigenti;
  • obbligo di motivazione nel conferimento degli incarichi dirigenziali;
  • istituzione di un “Fondo perequativo” per la ripartizione degli oneri conseguenti alla mancata conferma dei dirigenti nei comuni;
  • esclusione del conferimento di incarichi dirigenziali dal tetto di spesa per le nuove assunzioni;

istituzione di una sezione speciale dell’albo dei dirigenti per quelli apicali, con migliore specificazione del vincolo a dare corso alla loro attivazione in modo associato nei piccoli comuni.