Lo scorso giovedì 17 dicembre 2020 è stato firmato il contratto collettivo nazionale di
lavoro per il triennio 2017/2018 dei dirigenti delle funzioni locali, dei dirigenti amministrativi, tecnici e professionali della sanità e dei segretari comunali e provinciali.
Il contratto giunge con notevole ritardo rispetto alla conclusione dell’arco temporale cui si
riferisce ed arriva come buon ultimo rispetto ai contratti del personale e dei dirigenti delle
altre aree di contrattazione.
Si deve ricordare che il contratto, per la prima volta, detta disposizioni per i dirigenti degli
enti locali e delle regioni, per i segretari comunali e provinciali e per i dirigenti
amministrativi, tecnici e professionali della sanità. A tal fine esso si articola in una parte
comune ed in tre sezioni specifiche; il contratto detta la disciplina sia degli aspetti
normativi che di quelli economici.
Sul terreno dei benefici finanziari, il trattamento economico fondamentale dei dirigenti
diventa di euro 45.260,77 e la retribuzione di posizione può variare da un minimo di
11.942,67 ad un massimo di 45.512,37. Per i segretari il trattamento economico
fondamentale diventa di euro 41.779,17 per quelli di fascia A e B e di euro 33.423,31 per
quelli di fascia C. La retribuzione di posizione dei segretari di fascia A varia da 22.400,00 a
41.000,00; per quelli di fascia B da 8.230,00 a 16.000,00; per quelli di fascia C è fissata in
7.750,00 euro.
Sul terreno normativo, per i dirigenti le novità di maggiore rilievo sono la introduzione di
una clausola di salvaguardia del trattamento economico in godimento nel caso di
assegnazione di incarichi di minore rilievo; la revisione del fondo per la contrattazione
decentrata; le modifiche alla disciplina degli interim, l’estensione dell’applicazione del
contratto anche ai dirigenti assunti a tempo determinato e le incentivazioni per la mobilità
nelle sedi decentrate.
Per i segretari assume un grande rilievo l’assegnazione di incisivi compiti di
sovrintendenza delle attività dell’ente e di coordinamento dei dirigenti e dei responsabili.
Per i dirigenti e per i segretari si devono sottolineare l’adeguamento delle norme sulle
relazioni sindacali e delle disposizioni sui permessi, tranne quelli per malattia, alle
previsioni dettate per il personale dipendente; la revisione delle disposizioni disciplinari;
l’introduzione di nuovi principi per l’orario di lavoro.