Tutti gli enti devono dare corso da subito alle iniziative necessarie a dare applicazione al
nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del comparto delle funzioni
locali e regionali del triennio 2019/2021, per il quale è stata sottoscritta la intesa
preliminare lo scorso 4 agosto. Occorre in primo luogo verificare se nel bilancio preventivo
vi sono le risorse per la corresponsione degli aumenti, cioè se gli stanziamenti di bilancio
sono congrui rispetto agli incrementi del trattamento economico fondamentale previsti
dalla ipotesi di contratto. Si deve evidenziare che gli enti possono già da subito
quantificare gli oneri aggiuntivi sulla base del personale in servizio e del loro
inquadramento, sia come categoria che come posizione di progressione economica. Le
amministrazioni devono inoltre dare corso alla erogazione degli arretrati che sono maturati
sulle indennità che sono calcolate come valore percentuale del trattamento economico
fondamentale: la turnazione ed il lavoro straordinario. E’ inoltre necessario che le
amministrazioni diano corso alla quantificazione del fondo delle risorse decentrate del
2022 ed alla stipula del contratto per la sua ripartizione, mentre è opportuno attendere la
stipula del contratto nazionale per dare corso alla revisione dei contratti normativi,
utilizzando le norme sulla ultrattività per prolungare la durata di quelli già scaduti: in questo modo potranno essere recepite le numerose novità dettate dal nuovo contratto nazionale.