Si deve considerare che di tempo ne rimane davvero poco, alla luce della necessità di rispettare le regole sulle relazioni sindacali, per cui occorre dare corso alla informazione preventiva ed al confronto sulle scelte nodali. Il che vuol dire che la proposta regolamentare dell’ente o, quanto meno, i suoi tratti caratterizzanti devono essere trasmessi alla RSU ed alle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL del 21 maggio 2018 (che ricordiamo essere Cgil Funzione Pubblica, Funzione Pubblica Cisl, Uil Funzione Pubblica Locale e CSA Regioni ed Autonomie Locali) entro la prima decade di aprile. Ricordiamo che la informazione preventiva deve essere trasmessa solamente a questi soggetti e non anche di altre organizzazioni sindacali e che essa deve essere trasmessa anche se una delle prime citate sigle non ha rappresentanza nell’ente. I soggetti sindacali hanno 5 giorni di tempo (da chiarire se lavorativi o di calendario) per chiedere il confronto, che peraltro può essere avviato anche direttamente dall’ente fissando un incontro già con la trasmissione della informazione. L’ente deve provvedere immediatamente e maturano a questo punto 30 giorni di tempo entro cui si può raggiungere una intesa. Prima di tale data l’ente non può deliberare in mancanza di intesa. Per cui si deve mettere nel conto che i termini assegnati al confronto possono maturare, nel caso della articolazione temporale prima ricordata, per i primi giorni della seconda metà del mese di maggio, cioè appena prima della scadenza a partire dalla quale cesseranno le posizioni organizzative in essere. La cessazione di tali incarichi determina il venire meno del titolo giuridico in base al quale i titolari di posizione organizzativa possono svolgere i loro compiti e per cui essi possono essere remunerati con la indennità di posizione.

Si ricorda che il contratto nazionale non prevede alcuna proroga di questo termine, neppure per gli enti locali e le regioni che andranno al voto nella prossima primavera.