Con la ipotesi di CCNL 2019/2021 sottoscritta il 4 agosto si superano le categorie A, B, C
e D, con la distinzione tra gli accessi B1 e B3, per approdare alle aree che vengono
individuate nelle seguenti 4: degli operatori, degli operatori esperti, degli istruttori, dei
funzionari e dell’elevata qualificazione. Per cui anche per questo comparto si utilizza la
stessa terminologia utilizzata da quello delle funzioni centrali. Viene espressamente
assunto che esse “corrispondono a livelli omogenei di competenze, conoscenze e
capacità necessarie all’espletamento di una vasta e diversificata gamma di attività
lavorative” e che “l’insieme dei requisiti indispensabili per l’inquadramento” siano definite
nelle declaratorie allegate alla ipotesi di contratto. Mentre, ci viene detto che, all’interno
delle aree, “i profili professionali descrivono il contenuto professionale delle attribuzioni
proprie dell’area”. Le amministrazioni sono chiamate ad identificare i profili professionali,
attività che come relazione sindacale richiede la informazione preventiva e l’eventuale
confronto, collocandoli nelle singole aree.
Sulla base della tabella di trasposizione, il personale di categoria A viene inquadrato
nell’area degli operatori, quello di categoria B nell’area degli operatori esperti, quello di
categoria C nell’area degli istruttori e quello di categoria D nell’area dei funzionari e
dell’elevata qualificazione.
Ovviamente, la norma contrattuale stabilisce che il trattamento economico del personale
delle singole aree sia quello definito dalla allegata tabella.