I commi 466 e 467 fissano le risorse che le pubbliche amministrazioni devono sostenere per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti e dirigenti. Per le amministrazioni statali sono stanziati appena 300 milioni di euro; in questa cifra sono compresi 74 milioni di euro per il personale delle forze armate e dei corpi di polizia e 7 per il restante personale cd non contrattualizzato. E’ stato calcolato che con queste risorse potranno essere erogati incrementi del trattamento economico fondamentale nella cifra media di 5 euro mensili lordi, stante che tale somma comprende anche gli oneri riflessi e l’Irap.
I successivi commi 469 e 470 dettano le regole per amministrazioni pubbliche non statali: essi stabiliscono che i maggiori oneri determinati dai rinnovi contrattuali devono essere sostenuti dai singoli enti. Siamo in presenza di una disposizione che ripete le indicazioni dettate anche in occasione dei precedenti rinnovi contrattuali.

La seconda indicazione è che la quantificazione di tali oneri sarà effettuata con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da emanare entro la fine del mese di gennaio. Nel determinare tale misura occorre tenere conto dei tetti dettati dalla legge di stabilità per gli aumenti nelle amministrazioni statali, quindi riproponendo le stesse percentuali di incremento. Si deve ricordare che queste risorse si aggiungono ovviamente alla indennità di vacanza contrattuale in godimento.

Di conseguenza le amministrazioni locali e regionali devono, nei propri bilanci preventivi per l’anno 2016 e nei bilanci pluriennali, finanziare un aumento della spesa del personale nella misura prevista nel citato DPCM. Tali oneri vanno in deroga al tetto di spesa del personale, cioè al vincolo dettato dall’articolo 1, comma 557 quater, della legge n. 296/2006 e successive modifiche ed integrazioni. Essi invece non vanno in deroga alla spesa del personale da assumere come base ai fini del calcolo della sua incidenza sulla spesa corrente.