Con il DPCM 23 settembre 2021 viene previsto che dal 15 ottobre “la modalità ordinaria di
svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni pubbliche è quella svolta in
presenza”. Inoltre, si stabilisce che nell’attuazione dello svolgimento del lavoro in modalità
ordinaria in presenza, “le amministrazioni assicurano il rispetto delle misure sanitarie di
contenimento del rischio di contagio da Covid 19 impartite dalle competenti autorità” e che
queste regole, fatta salva l’autonomia degli organi costituzionali, si applicano a tutte le
amministrazioni pubbliche.
Quindi, viene stabilito che la regola nelle PA ritorna ad essere quella dello svolgimento in
presenza delle attività di lavoro. Dal che ne deriva una indicazione a tutti gli enti a
provvedere in tale direzione.
Questa disposizione modifica sostanzialmente le previsioni dettate dal d.l. n. 18/2020, per
il quale “il lavoro agile è una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione
lavorativa nelle PA”. Essa è stata adottata perché “la estensione delle certificazione verde
Covid-19 anche ai lavoratori del settore pubblico incrementa l’efficacia delle misure di
contrasto al fenomeno epidemiologico già adottate dalle amministrazioni pubbliche” e
perché è necessario “consentire alle amministrazioni pubbliche di operare al massimo
delle proprie capacità” per dare attuazione al PNRR.