La possibilità di esentare i dipendenti pubblici non strettamente indispensabili dallo
svolgimento delle prestazioni lavorative, considerando questi periodi equiparati alle
presenze; l’ampliamento dei permessi per i congiunti che assistono disabili; il considerare
il lavoro agile come la modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative in
questo periodo; la istituzione di nuovi permessi retribuiti, anche se parzialmente, per i
dipendenti che hanno figli fino a 12 anni a seguito della chiusura delle scuole; la
sospensione delle procedure concorsuali; la sospensione dei termini di conclusione dei
procedimenti amministrativi e di quelli disciplinari; la proroga della validità dei documenti
scaduti o in scadenza; la erogazione di un bonus di 100 euro per i dipendenti che hanno
svolto la propria attività lavorativa nel mese di marzo; la possibilità di allungare i permessi
dei sindaci nella attuale fase di emergenza fino a 72 ore mensili; il collocare fuori dal tetto
al salario accessorio gli oneri per il lavoro straordinario svolto dai vigili e connesso alla
condizione di emergenza sanitaria.
Sono queste le principali disposizioni che impattano sul personale delle PA e degli enti
locali dettate dal d.l. n. 18/2020 dello scorso 17 marzo “Misure di potenziamento del
Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese
connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

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