Per la definizione dell’handicap occorre fare riferimento alle previsioni dettate dall’articolo
3 della legge n. 104/1992: “…colui che presenta una minorazione fisica , psichica o
sensoriale, stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà di apprendimento, di
relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio
sociale o di emarginazione…..”.
Lo stesso articolo ci dà anche la definizione di gravità: “qualora la minorazione, singola o
plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere
necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera
individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotati di gravità”.
Il successivo articolo 4 stabilisce che questi accertamenti e la verifica della permanenza di
tali condizioni spettino alle ASL, che si avvalgono delle Commissioni Mediche, previste
dalla legge 15 ottobre 1990 n. 295, la cui composizione è integrata da un operatore
sociale e da un esperto nei casi da esaminare. Per cui solamente sulla base di questi
pareri si può procedere al riconoscimento dei benefici di cui alla legge n. 104/1992: unica
eccezione per coloro che sono affetti dalla sindrome di down.